08 maggio 2020

Io non so se questa soluzione esiste già, e comunque non è che mi interessi molto.

La mia idea di ricaricare le batterie è quella di sfruttare il sistema di ricarica cinetico di alcuni orologi, che invece che sfruttare il movimento del polso umano, è costituito da alcuni piccoli magneti permanenti.

Per la ricarica, ci sarà un dispositivo esterno che sfruttando l’interazione dei campi magnetici, farà ruotare il micro generatore interno per la ricarica delle cellule delle batterie.

Il paziente potrà così, ad intervalli regolari, avvicinare il dispositivo di ricarica alla zona dove è localizzato il pacemaker ed avviare il sistema di ricarica per il tempo previsto.

Si potrà valutare la possibilità di avere un trasmettitore dei livelli di carica, in modo che chi ha installato un pacemaker potrà visualizzare con un sistema di trasmissione dati, il livello della batteria interna ed agire di conseguenza.

Un sistema più avanzato, potrà prevedere anche la possibilità che le batterie interne con un livello basso di carica, possano segnalare la necessità di una ricarica

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