Penso che l’unico hobby che io abbia, e quello che occupa gran parte del mio tempo, sia quello di giocare a scacchi.

Nel resto del tempo mi “diverto” nel cercare di trovare la soluzione per risolvere problemi che afliggono il mondo.

Avendo quasi tutto il giorno libero, passo molte ore, a volte anche 7-8, via internet o contro il computer e, quando capita, al bar con amici o altre persone che, avendo saputo che in quel bar si gioca a scacchi, vengono per chiedermi di giocare assieme.

Ho cominciato a giocare a 11 anni, ho imparato le prime mosse dal semplice foglietto che era dentro la scatola degli scacchi. Insegnava solo come si muovevano i pezzi, quindi la strategia l’ho imparata solo in seguito.

Il mio gioco è migliorato, inizialmente, giocando con il “professor” Arsiè, poi è migliorato leggendo dei libri sugli scacchi.

Il Professor Arsiè era il nostro professore all’istituto, ci insegnava aggiustaggio, e siamo sempre stati amici.

Ho giocato con lui e perso per oltre un anno prima di incominciare a vincere.

Giocava sempre coi neri, tanto che al bar qualcuno che aveva confidenza lo prendeva in giro. Per la verità è stata una persona ammirevole, a soli 17 anni è andato volontario in guerra, penso che pochi lo abbiano fatto perchè convinti di quello che facevano, la maggioranza credo siano andati perchè obbligati.

Quando gioco contro il computer, uso un programma che si chiama Fritz 11. è un programma abbastanza forte ma, giocando in versione “amichevole” il totale delle partite è circa al 50%. Il gioco ha un errore di programmamazione del quale mi ero accorto ancora quando giocavo col suo predecessore Fritz 7. Quando promuove un pedone, non sempre prende la regina a volte prende un pezzo minore col risultato che una partita che potrebbe vincere la pareggia. E vero che in alcuni casi promovuendo a regina, si pone l’avversario in stallo, ma il computer dovrebbe avere una subroutine che analizza la posizione ed in caso negativo promuove sempre a regina, in caso positivo, dopo un’ulteriore analisi dei pezzi e posizione, promuove a torre o in alternativa cavallo, o alfiere.

Degli scacchi posso dire che, per imparare bene, vanno studiati “alla rovescia” cioè studiando, per prima cosa, i finali che insegnano come lavorano i pezzi ed a salvare molte partite che sembrano perdute.

Successivamente, per gustare il piacere della combinazione, è bene studiare Il medio gioco, o centro-partita.

Si imparerà così come effettuare gli scambi per guadagnare del materiale che ci porterà al vantaggio finale.

Per ultimi vanno letti i libri che parlano delle aperture, penso che dovrebbero leggerli solo chi ha intenzione di giocare a scacchi da professionista, in caso contrario ci si riempie la testa di concetti, e non ci si diverte a giocare.

Un’altro gioco da tavolo che mi appassiona, ma che è rovinato dal fatto che su internet l’uscita dei dadi è poco reale, è Backgammon, è un gioco appassionante dove la strategia conta relativamente, contano molto di più le uscite dei dadi, per questo su internet non è molto bello, è molto più piacevole con i dadi veri.

Sempre nel settore giochi, mi piace studiare sistemi per vincere alla roulette. Ho letto alcuni libri sui sistemi già ideati in passato e li ho provati tutti scoprendo che funzionano tuti per brevi periodi. In pratica si può usare un sistema qualsiasi, ma non per tutta la serata, si dovrebbe sceglierne uno a caso e cambiarlo dopo ogni vincita.

Personalmente ne ho ideato uno che da molte soddisfazioni e che non impegna grandi capitali e da la possibilità di divertirsi passando alcune ore al casinò senza rischiare di perdere cifre impegnative, l’ho chiamato sistema “acchiappa zeri”.

E’ molto semplice da applicare e bastano poco più di 20 gettoni per la serata.

Il sistema prevede di giocare sulle colonne e sullo zero assieme. Le due colonne da giocare, vengono scelte dopo aver visto numeri che appartengono alla stessa colonna uscire consecutivamente almeno tre volte, (quattro uscite diminuiscono di molto il rischio).

Esempio: Ipotizziamo che siano usciti i seguenti numeri 31 13 16 25, il che vuol dire quattro volte numeri che appartengono alla prima colonna,

A quel punto si giocano la seconda e la terza con un gettone il cui valore è a piacere ma che per esempio quantificheremo in 10 € ed un gettone minimo 2 € sullo zero. abbiamo impegnato 22 € per la puntata. In caso di vincita sulle colonne incasseremo 30 € con un netto di 8 €, in caso di uscita dello zero, incasseremo 72 € con un netto di 50 €. Ecco perchè l’ho chiamato acchiappa zeri.

Una volta effettuata la vincita si deve tassativamente cambiare roulette ed aspettare che si verifichino le condizioni per la puntata, questo anche nel caso di perdita.

Ovviamente se invece di aspettare quattro uscite sulla stessa colonna, si sceglie di giocare solo dopo tre uscite, la frequenza delle puntate sarà maggiore, ma anche il rischio di trovare un filotto negativo.

Il bello di questo sistema è che non si devono fare grandi calcoli, basta solo verificare la correttezza dei display sui tavoli, una volta che si è certi delle corrette segnalazioni, basterà infatti girare per il casinò controllando le ultime uscite per individuare subito la roulette sulla quale puntare.

L’ideale di questo sistema è di vincere rapidamente un buon numero di gettoni in modo di avere un vantaggio psicologico in quanto si sta giocando non coi propri soldi ma con quelli del casinò.

Si potrà a quel punto passare alla fase in cui si fanno meno puntate, ma più consistenti.

Credo che il mio vero hobby siano le invenzioni, infatti, la maggior parte del tempo la passo a cercare di trovare soluzioni semplici per alcune cose che ho pensato.

Una di queste è una specie di esoscheletro automatizzato che servirà ai disabili, andando a sostituire le carrozzine in modo che possano anche fare le scale.

Quando mi rimane del tempo libero, mi piace giocare con videogame, dove si deve mettere anche una certa parte di realismo e di organizzazione. Ci sono due giochi in particolare che mi piacciono, anche se sono simili e si differenziano solo per la collocazione temporale.

Il primo gioco che fino ad ora mi ha impegnato di più, è Faraon.

E’ un gioco ambientato al tempo dei faraoni. Il gioco ha degli schemi con degli obiettivi da raggiungere, principalmente ci sono due modelli, il primo dove si ha a disposizione l’ uso di miniere per avere materie prime.

questo schema è molto semplice da superare in quanto basta organizzare all ‘inizio una zona mineraria per avere sempre dei soldi disponibili.

La fase più complicata è quella che è basata sul commercio. Quando mi trovo su questi schemi, molto spesso, uso i cheats per avere soldi e andare avanti.

Mi rendo conto che non è corretto, ma per uno come me, che ha trovato la soluzione a tutti i problemi del mondo, questo diventa marginale.

Il secondo gioco si chiama Sim City, in pratica è la stessa idea di Faraon, solo che è ambientato ai tempi nostri. Io per renderlo più realistico, ho deciso di strutturarlo come la città di Vittorio Veneto, disegnando strade ed edifici il più vicini possibile alla realtà.

Peccato che non si possano mettere anche i nomi delle vie e organizzare i sensi unici, se così fosse, sarebbe una riproduzione realistica della città.

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